Avrebbe dovuto impiegare 10 giorni per raggiungere le Hawaii da Long Beach, in California, invece ce ne sono voluti 37. 

Noel Rubio, 60 anni, era partito a bordo del suo Malulani, sloop Westsail di 9,75 metri da Long Beach, il 28 dicembre con destinazione Kaneohe, nell'isola di O’ahu. Dopo la prima comunicazione via telefono con un amico a ridosso della partenza, di lui si erano però perse le tracce per oltre un mese. Tanto che la Guardia Costiera degli Stati Uniti, allertata dai famigliari, si era attivata nelle ricerche. Il timore era che il navigatore solitario potesse essere stato vittima delle forti depressioni che a gennaio hanno flagellato la costa della California.

 

Poi il colpo di scena: domenica 4 febbraio Rubio si è messo in contatto con la moglie mentre si avvicinava alle Hawaii. Nella chiamata avrebbe confermato di essere al sicuro e in buona salute: stava semplicemente facendo più tardi del previsto.

Al momento non è chiaro cosa abbia causato il ritardo di Rubio, né perché abbia perso la comunicazione in mare. 

 

Quel che è certo, come ha poi dichiarato Douglas Samp, coordinatore del Search and rescue (SAR) di Alameda, è che chi intende effettuare una traversata in oceano aperto dovrebbe disporre di più strumenti di comunicazione con la terraferma; quindi una radio Vhf con Dcs, una Ssb, telefono satellitare, Epirb e quanto possa essere utile agli eventuali soccorritori per localizzarlo e in caso di necessità prestargli soccorso. Senza contare che una chiamata ai famigliari, ogni tanto, eviterebbe inutili apprensioni e dispiego massivo dei mezzi di ricerca.