Lo skipper di Cittadella ha tagliato il traguardo della Global Solo Challenge 4° in classifica generale. È il 6° italiano ad aver completato il giro del mondo in solitario e senza scalo
Non ricordo esattamente l'anno. Ero dietro il bancone allo stand di Bolina al Salone Nautico di Genova. Tra i tanti che passavano a salutarci, l'amico Angelo Preden, skipper di enorme esperienza nonché autore per Editrice Incontri Nautici del volume Una vita del Vento.
Preden mi si avvicinò sorridente per presentarmi il ragazzo che lo accompagnava. Era giovanissimo, probabilmente neanche maggiorenne.
«Lui – mi disse Preden – è Riccardo Tosetto, un bravissimo skipper. Ricordati il suo nome perché in futuro ne sentirai parlare".
Io sorrisi nascondendo una certa perplessità, invece aveva ragione lui: il 30 marzo 2024 alle ore 9 dopo 28.650 miglia di navigazione in solitario e senza scalo, lo skipper di Cittadella (Pd) ha tagliato il traguardo della Global Solo Challenge a Coruna (in Spagna) a bordo del suo class 40 Obportus posizionandosi al 4° posto in classifica generale dopo Philippe Delamare, Cole Brauer e Andrea Mura. Non solo, così facendo Tosetto è entrato a pieno titolo nella storia della vela come il 6° italiano dopo Simone Bianchetti, Pasquale De Gregorio, Alessandro Di Benedetto, Giancarlo Pedote e lo stesso Mura ad aver completato una regata intorno al mondo in solitario e senza scalo.
36 anni, marinaio determinato, Riccardo naviga a vela sin da ragazzino.
Allievo di Angelo Preden dall'età di 14 anni, nel 2006 ha acquistato il Gib Sea Master 52 Blue Drake col quale ha dato vita alla scuola di vela d’altura e charter Ventomare. Facendo della vela la sua professione Riccardo ha acquisito nel tempo numerosi titoli tanto da essere abilitato anche al comando di navi fino a 200 tonnellate e il 28 ottobre, quando si è presentato al via della Global Solo Challenge, aveva alle spalle già 4 traversate oceaniche e oltre 100.000 miglia di navigazione. Ha partecipato a diverse regate d'altura, in particolare in Adriatico, ma non si può certo definire un vip del circuito agonistico nazionale.
Eppure, anche grazie alla formula peculiare di questa regata massimamente inclusiva e a budget contenuto, è riuscito nell'impresa. Obiettivo non scontato se consideriamo chi prima di lui l'aveva mancato, su tutti Matteo Miceli e Gaetano Mura che avevano tentato l'impresa con progetti personali.
Il suo risultato corona il sogno di sempre e lo proietta verso un futuro che, dopo questo exploit, non potrà che essere brillante. Complimenti!