L'incidente che l'8 aprile ha visto scomparire in Pacifico il 14 metri IdaLina, presenta delle similitudini con un danno verificatosi a bordo di un Saga 55. I video
La notizia è circolata diffusamente: l'8 aprile l'asse del timone dell'Arcona 460 svedese IdaLina si è rotto e sballottando all'interno della losca ha creato una delaminazione di 15 centimetri sotto la linea di galleggiamento con conseguente ingresso d'acqua. Così la barca, impegnata nel giro del mondo in flottiglia World Cruising Rally, è affondata miseramente a circa 300 miglia a Est delle Isole Marchesi, nell'Oceano Pacifico.
Incolumi gli armatori Ingmar e Katarina Bääth Ravudd recuperati da un'altra barca. I due hanno dovuto rassegnarsi ad abbandonare il loro mezzo rifugiandosi sulla zattera di salvataggio dopo aver constatato che malgrado i tentativi di turare la falla e le pompe di sentina a pieno regime, l'acqua sottocoperta aveva già superato i 20 centimetri.
Il cantiere svedese Arcona è noto per la solidità delle sue imbarcazioni il cui scafo è realizzato in sandwich di vetroresina multiassiale rinforzata con vinilestere e divinycell. Lungo 14,20 metri, l'Arcona 460 è stato prodotto in serie dal 2004 ed è stato progettato per la navigazione oceanica (Categoria CE A) anche in equipaggio ridotto unendo comfort, marinità e prestazioni.
Davvero singolare che l'asse del timone in alluminio abbia ceduto in questo modo. Le immagini mostrano l'estruso letteralmente spezzato, in apparenza per fatica, al di sotto del quadrante.
“Abbiamo appreso dagli armatori dell'Arcona 460 che l'asse del timone era rotto - ha dichiarato l’amministratore delegato di Arcona Yachts, Fredrik Malmqvist - ma non sappiamo ancora come e perché. Stiamo lavorando a stretto contatto con i nostri fornitori e le persone chiave per indagare immediatamente su questo grave incidente.
“I nostri pensieri – ha proseguito – vanno ai proprietari e ai loro famigliari. Inviamo i nostri sinceri ringraziamenti all’equipaggio delle barche vicine che hanno contribuito al loro salvataggio. Non appena ne sapremo di più, rilasceremo ulteriori informazioni”.
Nel frattempo emerge che un caso analogo era accaduto qualche tempo prima in Atlantico al catamarano Outremer Greatcircle. In quella circostanza il danno non ha avuto conseguenze altrettanto drammatiche: la barca provvista di due timoni ha potuto proseguire la navigazione in sicurezza. Tuttavia è interessante constatare che la frattura dell'asse dell'Outremer, anch'esso in alluminio, si era verificata esattamente nello stesso punto dell'Arcona 460 e sia stata attribuita dallo stesso cantiere francese a un erroneo sovradimensionamento della pala che avrebbe esercitato eccessiva pressione sull'estruso. Che sia così anche per l'Arcona 460?