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Instabilità e temporali: dipende da masse di aria fredda


15-06-2005

Distese d'aria provenienti dai quadranti settentrionali sono la causa dei temporali di questi giorni. La situazione di instabilità permane fino al 19 in tutta Italia e fino al 21 nel medio basso Adriatico.

Instabilità e temporali: dipende da masse di aria fredda
La cartina meteorologica mostra la situazione del tempo alle ore 0800 locali di oggi, 15 giugno: in essa si nota l'area d'instabilità che ha causato temporali e rovesci lungo le coste centro settentrionali tirreniche e sul medio-alto Tirreno, come previsto. L'analisi da satellite, in alta definizione (satellite in orbita polare), rilevata nella lunghezza d'onda del breve infrarosso, alle ore 0500 locali (circa) illustra i nuclei nuvolosi molto attivi (bianco brillante), sedi di temporali e precipitazioni. Nella cartina meteorologica, la linea in blu, a tratto e punti, indica la linea d'instabilità correlata alla discesa d'aria fresca sui mari centro settentrionali italiani: in realtà, le condizioni d'instabilità (come annunciato nelle previsioni a media-lunga scadenza), sono meglio visibili alla quota di 5.500 m, ove è visibile l'area di bassa topografica sull'Italia centro settentrionale e l'associata discesa d'aria fresca sui mari italiani. In giugno, in alcune località costiere italiane, la frequenza del numero di giorni aventi temporali con precipitazioni, è la seguente: Capo Mele: 3,1 Alghero. 1,0 Roma/Fiumicino: 1,8 Ponza: 1,0 Capo Palinuro. 2,0 Pantelleria: 0,8 Crotone. 1,3 Brindisi: 2,7 Pescara: 2,3 Marina di Ravenna: 2,1 Venezia/Tessera: 9,8 Trieste: 4,7 La maggiore frequenza osservata in alto Adriatico è dovuta alle cosiddette "depressioni sottovento" (circa il 70%, nel Mediterraneo), associate, appunto, a discese d'aria fredda dai quadranti settentrionali. L'afflusso freddo su citato, da Nord Est alla quota di 5500 m, attenuandosi sui settori centro- settentrionali dalle 0000 Utc di domenica 19 ed apportandovi un miglioramento del tempo, continuerà sul medio-basso Adriatico, con diffusa instabilità, fino alle 1200 Utc del 21, quando i mari italiani saranno interessati da una corrente d'aria Polare marittima, moderatamente instabile. (Gian Carlo Ruggeri)

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