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Freddo e gelo? Colpa dei cambiamenti climatici


27-01-2006

Il freddo che vive l'Europa in questi giorni è determinato da una progressiva estremizzazione delle temperature in tutto il pianeta. Tra le cause anche l'inquinamento.

Freddo e gelo? Colpa dei cambiamenti climatici
Mentre sul Mediterraneo, la circolazione meridionale già in atto sulla parte centro occidentale del bacino (e, quindi, sull'Italia), mitiga la morsa del freddo, in Europa settentrionale questo periodo di temperature basse stenta ad attenuarsi. Il giorno 24 e 25, infatti, in Germania e Austria si sono registrate temperature minime comprese tra -26 e -31 gradi centigradi, con tutte le conseguenze economiche e sociali che la circostanza porta con sé. In alcune città europee, le temperature molto basse hanno persino danneggiato molti punti di saldatura delle linee della metropolitana, impedendo un corretto funzionamento delle attrezzature di segnalazione ferroviaria. Questa situazione potrebbe far pensare che l'attuale tendenza verso il riscaldamento del pianeta non sia così certa come spesso sottolineato dai climatologi e dai meteorologi. Purtroppo, non è così: seppure sembri un paradosso, l'attuale periodo freddo non cancella le tendenza generale all'aumento delle temperature. Il cambiamento climatico in atto comporta un "ampliamento dello spettro", ovvero, in termini più semplici, una più ampia differenza fra i periodi freddi e caldi del pianeta, sia stagionale, in uno stesso emisfero, sia in uno stesso periodo, fra emisferi opposti, come sta accadendo attualmente fra l'accentuato periodo caldo in alcune aree dell'emisfero australe (per es., in Australia) e le succitate temperature invernali nell'emisfero boreale. A tutt'oggi, le proiezioni dei Modelli di Circolazione Globale, mostrano che, in Europa, la tendenza delle temperature invernali nei prossimi decenni sarà in aumento, con valori compresi tra 2.5 - 4.5 gradi C per le latitudini più settentrionali e di 1.5 - 4.5°C per l'Europa meridionale. I valori di aumento delle temperature estive, per l'intera area europea, sono più ampi (4.5°C), soprattutto in relazione ad un raddoppio delle concentrazioni di anidride carbonica. La figura mostra la situazione odierna, alle ore 0600 UTC, di nuvolosità e temperature nei due emisferi; si noti, a parte la differenza stagionale fra di essi, il forte grado di raffreddamento (colore blu) dell'area centro settentrionale europea. Gian Carlo Ruggeri (Meteorologo)

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