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Ecatombe alla Transat:
undici skipper fuori gioco


02-05-2024

Danni e avarie alla XVI transatlantica in solitario dalla Francia agli Usa. Gettano la spugna 8 Imoca e 4 Class 40

Ecatombe alla Transat:
undici skipper fuori gioco
La Transat CIC è la più antica, ma soprattutto una delle più difficili regate d'altura del panorama velico internazionale. Spingendosi nell'Atlantico settentrionale la sua rotta di 3.500 miglia è infatti costantemente tempestata da violenti sistemi depressionari. Non fa eccezione l'edizione in corso partita il 28 aprile da Lorient. 
 
Poco prima di superare la costa meridionale dell'Irlanda i 46 solitari impegnati in questa dura traversata dalla Francia agli Usa si sono dovuti confrontare con un fronte depressionario e venti superiori ai 30 nodi ed ora vedono sul loro percorso la minaccia di altre due basse pressioni: una di 1.006 hPa che si muove in direzione del continente europeo e una di 991 hPa centrata nell'Atlantico occidentale. Tra l'una e l'altra permane uno stretto collare ad alta pressione, una zona di vento leggero che ha consentito ai leader della flotta di riprendere fiato prima della forte burrasca da Est che li attende nelle prossime ore. Sono previsti vento medio di 35 nodi, con raffiche che possono raggiungere i 45-50 nodi, e mare corto e mosso con onde da 3 a 4 metri.
 
A guidare la squadra degli Imoca è attualmente Yoann Richomme su Paprec Arkéaseguito a poche miglia da Charlie Dalin su Macif e Samantha Davis a bordo di Initiatives Coeur. E mentre loro avanzano tra i 60 piedi hanno già gettato la spugna Jean Le Cam (Tout Comence en Finistere) per questioni personali, Sébastien Marsset (Foussier) per problemi di salute, Jeremie Beyou (Charal) per la rottura di uno strallo, Louis Duc (Fives Duc) per un danno alla trasmissione di uno dei timoni e Antoine Cornic (Human Immobilier) che ha rotto il perno di tenuta in testa al J3 e strappato la vela.
In stand by invece Arnaud Boissières (La Mie Caline) costretto a uno scalo tecnico a causa di un problema ai foil e così Clarisse Crémer (L'Occitane en Provence) che ha rilevato un danno alla landa del J3.
 
Guai anche per Giancarlo Pedote a causa di un guasto all'impianto elettrico che ha mandato in tilt la strumentazione di Prysmian Group, costringendolo a una veglia forzata e a navigare senza autopilota principale. Lo skipper fiorentino non ha però cambiato rotta: alle prese con i cavi elettrici è slittato in 19° posizione, ma prosegue la gara.
 
Tra i Class 40 è testa a testa tra Ian Lipinski su Crédit Mutuel, Fabien Delahaye su Legallais Team Voile e Ambrogio Beccaria su Alla Grande Pirelli. Alberto Bona su Ibsa segue in 5° posizione.
Ed anche nella categoria dei 12 metri non sono mancati danni e abbandoni. Quentin Le Nabour (Bleu Blanc Planet Location) ha spezzato il bompresso, Anatole Facon (Good Morning Pouce) ha rotto la testa del timone di dritta, Goulven Marie (Qwanza) ha disalberato per il cedimento dello strallo e Axel Tréhin (Project Rescue Ocean) ha colpito un oggetto alla deriva con conseguente delaminazione nella parte anteriore dello scafo. 
 
Insomma, sono passati poco più di 4 giorni dal colpo di cannone e la flotta si è già ridotta di circa il 25%. E non siamo che a metà strada.
 

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