Dopo Katrina nuovi uragani in Pacifico e Atlantico
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Dopo il disastro di New Orleans, arrivano "Maria" a Bermuda, "Talim" e "Nabi" a Taiwan. Tra le ragioni il surriscaldamento della superficie del mare e il wind shear verticale
Come, purtroppo, preannunciato qualche tempo fa, la stagione dei cicloni tropicali si presenta piuttosto intensa. Le immagini fornite dai mass media sulle disastrose conseguenze dell'uragano Katrina richiamano alla mente visioni di fantascienza, mentre nell'Oceano Pacifico occidentale il tifone Talim ha colpito Taiwan, procurando notevoli danni, nonché forti e abbondanti precipitazioni spazzando le coste ed investendo anche l'interno della Cina; attualmente, il tifone Nabi, posizionato 28,0 N e 130.7 Est, presenta altri pericoli per l'isola summenzionata muovendosi verso Nord alla velocità di 7 nodi, con venti a 115 nodi e raffiche fino a 140 nodi. Questa parte del Pacifico possiede la peculiarità di essere attiva, dal punto di vista delle perturbazioni tropicali, per tutto l'anno, con un massimo di frequenza nel mese di settembre (4.1 episodi) ed una media annuale di 17,8 perturbazioni. In Atlantico, è attualmente attiva un'intensa stagione di uragani.
Lunedì 5 settembre l'uragano Maria, posizionato alle 0300 Utc a 31,0 °Nord e 56,9 Ovest (475 miglia nautiche ad Est di Bermuda), si muove verso Nord Nord-Ovest a 13 nodi, con venti a 85 nodi e raffiche maggiori.
Si prevede che la sua traiettoria devierà verso Nord Nord-Ovest entro oggi, passando a Est di Bermuda, ma presentando forti pericoli per la navigazione marittima. La previsione per la stagione in corso è di 18 - 21 tempeste tropicali (media: 11 - 14) con una probabilità dell'85 - 95 per cento che 5 - 7 di esse divengano forti uragani. I Tropici stanno diventando molto attivi e la presente stagione sembra essere la nona al disopra della media durante gli ultimi undici anni. La figura mostra un riassunto delle previsioni per la stagione 2005 e una comparazione con la media stagionale. Le condizioni atmosferiche e oceaniche che favoriscono una stagione attiva per gli uragani sono attualmente tutte presenti.
Temperature sopra la media dell'acqua superficiale del mare e wind shear verticale di piccola entità costituiscono le maggiori cause di questa situazione. La concomitanza di ottimali condizioni oceaniche ed atmosferiche è nota per produrre un'accresciuta attività di tempeste in cicli multi - decadali (20 - 30 anni). Per questo motivo, si ritiene che questa situazione possa protrarsi per un'altra decade o addirittura più a lungo. Le condizioni atmosferiche e oceaniche che guidano gli uragani verso la terraferma sono ben note, ma risulta difficoltoso prevederle a scala stagionale, anche perché esse sono spesso legate alle configurazioni sinottiche giornaliere. È possibile conoscere con precisione dove e con quale intensità un uragano colpirà solo con pochi giorni di anticipo, per questo le Autorità preposte alla preparazione delle difese dovrebbero agire molto prima che venga diffuso un avviso di uragano.
(Gian Carlo Ruggeri)
Meteorologo
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