blu
Il portale pratico del mare mercoledì, 01 maggio 2024

Avvisi e dritte
per naviganti velisti


28-09-2005

Consigli tra utenti: avvisi di servizi e disservizi inviati dai "Boliniani" . Chi ha notizie o denunce e vuole renderle pubbliche scriva a: staff@bolina.it

Avvisi e dritte 
per naviganti velisti
Acqua potabile negata nel porto di Bosa Le vacanze di quest'anno ci hanno portati (due barche a vela che viaggiavano di conserva) a fare il periplo della Sardegna, passando molto rapidamente lungo le coste della Corsica. Punto di partenza e di ritorno Mentone. Non posso che elogiare la Sardegna, che mi è rimasta veramente nel cuore: terra bellissima, acqua del mare pulita e cristallina, gente simpatica e accogliente, personale dei porti disponibile... salvo un'eccezione che è, a mio avviso, da segnalare perché rappresenta una vera e propria stonatura in tutta questa meravigliosa perfezione. Arriviamo a Bosa Marina dopo parecchie notti passate in rada e chiediamo di ormeggiare nel porticciolo. C'è posto per cui procediamo alle manovre di ormeggio, ma quasi subito ci accorgiamo che la fortissima risacca impedisce un attracco sicuro e tranquillo. Optiamo quindi per un ritorno in rada e ci fermiamo un paio di giorni. Al momento di riprendere il largo chiediamo al responsabile del porto, sig. Pirisi, di poterci rifornire di acqua, naturalmente pagandola. Permesso negato! Solo se fossimo rimasti all'ormeggio a pagamento avremmo avuto questo diritto. Pertanto, arrangiatevi! E' parso a tutti noi un atteggiamento assolutamente inaccettabile e ingiustificato, in cui fra l'altro non ci era mai prima successo di imbatterci, nelle nostre scorribande per il Mediterraneo. Peccato davvero, perché Bosa è graziosa e piacevole, ma forse la elimineremo dai nostri futuri programmi di veleggiate. Questa lettera viene inviata anche alla ProLoco di Bosa, sperando che certe prese di posizione incomprensibili vengano modificate. Grazie e B.V. a tutti i lettori. LUISELLA RAGO Torino lumalu@infinito.it 28 Settembre 2005 Occhio al distributore di carburante di Cannes Salve, ci tenevo a segnalare alla vostra redazione e a tutti i lettori di "Bolina" lo spiacevole e deprecabile soppruso che ho subito al porto di Cannes. Premetto che sono appasionato di vela e che quest' anno, dopo aver preso la patente nautica ho prenotato un bellissimo scafo a vela di 13 metri e dopo avere esplecato tutte le formalità, nonchè verificato che i serbatoi del gasolio e dell'acqua fossero pieni, sono partito (purtroppo a motore per assenza di vento) nella mattinata del 5 settembre con altri due membri d' equipaggio dal porto di Marina degli Aregai (IM) e dopo circa 5 ore e viaggiando a 8 nodi siamo arrivati a Cannes. Appena entrati in porto abbiamo visto il distributore di carburante e abbiamo ormeggiato per rifornirci del poco che avevamo consumato, notare che eravamo stati informati che il consumo previsto per quel tratto era di 30/35 euro. Potete immaginare come sono rimasto quando la benzinaia ci ha chiesto 125 euro. Subito ho protestato e mi sono rifiutato di pagare, poi visto non volevo guastarmi la vacanza passandola tra gli uffici della Capitaneria e quelli della Gendarmeria in territorio che non era neanche casa mia, ho pagato, ho denunciato il fatto alle Capitanerie che nei giorni seguenti ho avuto modo di frequentare e mi sono ripromesso di segnalare il fatto avvertendo piu gente possibile. Giorgio Maltese Torino maltese@maltese.it 27 settembre 2005 Ormeggi per il transito: speculazione a Lerici Un esempio negativo sugli ormeggi in transito è quello di Lerici. Fino a giugno 2005, il porto turistico era l'unico nel golfo che disponeva di una decina di posti in transito gratuiti per 4 giorni in catenaria; successivamente, grazie ai finanziamenti della Regione Liguria (di Centro destra), il molo di Lerici veniva ristrutturato portando l'altezza da 0,50 a 1,50 metri con pulizia dei fondali e banchinamento, dotandolo di colonnine luce e acqua non ancora funzionanti. A lavori ultimati Il Comune ha predisposto circa 10 posti barca per natanti e imbarcazioni in transito nello specchio d'acqua davanti al molo in zona sufficientemente protetta; purtroppo la gestione di detti posti è stata affidata, senza pubblica gara, alla ditta privata Lerici Service, che senza offrire luce, servizi igienici, ha stabilito che la tariffa unica per le barche in transito è di 15 euro al giorno, non tenendo conto delle dimensioni dei natanti e, quindi, del loro ingombro in mare. La Lerici Service richiede una tariffa oraria nell'eventualità si attracchi per effettuare solo cambusa, acqua o altro. Ritengo che per il transito in banchina, limitato ai 2-4 giorni, le tariffe applicate per i diversi servizi offerti non possono essere le stesse per yachts da 15 metri con utenze tipo condizionatori d'aria, etc. e barche da 4-8 metri che al massimo hanno una lampada da 10 watt. Altra considerazione: si utilizzano soldi pubblici, della CE, per ristrutturare moli e banchine per poi fare pagare il transito, che prima era gratuito, come lo dovrebbe essere in tutti i porti turistici, affidando la gestione nelle mani di un privato senza un tariffario comunale. Risultato: vantaggi per la grande nautica a discapito della mobilità di quella piccola e gestione di beni demaniali, pagati da tutti, per mezzo di un privato. Nell'esempio di Lerici è significativo il confronto con il vicino e privato Circolo velico Erix, che per un 8 metri in transito chiede 20 euro giorno fornendo luce, acqua, servizi igienici e bar, e con l'Assonautica di La Spezia che ne chiede 18, se si tiene conto che i pontili galleggianti dell'Erix e dell'Assonatica sono stati realizzati con capitale privato e non pubblico e con gestione diretta, e non per mezzo di privato che può applicare tariffe indiscriminate senza fornire alcun servizio; o forse, a Lerici, è fuori luogo l'obbligo di pagare per il solo servizio o prestazione resa? Chiedo agli Organi competenti (Ministero, Regioni, Province, Comuni e Capitanerie di Porto secondo loro competenze) di porre in essere un "Osservatorio tariffario nazionale o Regionale" per posti in transito con e senza servizi, in funzione dell'ingombro in mare e in banchina delle barche. Agli amministratori nazionali chiedo di controllare, da vicino, come vengono gestiti i soldi destinati alla nautica da diporto e al demanio marittimo, affinché gli stanziamenti finanziari per diffondere e migliorare la nautica stessa non portino a un'attrazione speculativa sui beni demaniali per arricchire, in maniera diretta o indiretta, le casse degli Enti locali, visto che le diverse gabelle, tributi e tasse vengono già largamente pagate dai contribuenti italiani. Altro aspetto non trascurabile emerge dalla cattiva abitudine di utilizzo dei posti in transito; spesso questi sono occupati da barche locali in modo quasi permanente da assegnatari di posti barca che nella stagione estiva cedono o affittano il loro posto barca assegnato al villeggiante nautico di turno a prezzi non certamente modici. ANTONIO CIRICI Piacenza meteropolo@interfree.it 22 Settembre 2005 Alla Tiscalicup un "dito" di mirto 8 Euro Ciao BOLINA, ho la fortuna di trovarmi in ferie in Sardegna in concomitanza della Tiscalicup! Ieri ho assistito assieme a centinaia di spettatori alla regata notturna di J 24 organizzata nel area del porto, proprio vicino al molo, per cui visibilissima e comprensibile anche per i non esperti di regate. La gente si è divertita a vedere la ressa alla partenza e alle boe. Una formula, che secondo me è molto utile per portare la vela vicino alla gente. Poi, purtroppo, dopo le 3 prove di regata assistite, siamo andati (amici estranei alla nautica) a prendere qualche cosa da bere allo stand-bar e è questo che non capisco. Abbiamo pagato dei prezzi da Porto Cervo (una birra da 2 euro a 4 Euro, un "dito" di mirto a 8 Euro al bicchierino). Per forza la gente poi dice, che la vela è cosa da ricchi. Qualcuno dirà: nessuno vi ha obbligato ad andare a consumare in quel posto. Questo è vero, però dopo aver assistito per due ore alla regata c'era anche un po' di sete e nessuna alternativa. Ora mi chiedo: quanto si pagherà per la degustazione dei prodotti che pubblicizzano? Ci vorrà una cambiale! CHRISTIAN PLANT Bolzano barstefaner@libero.it 22 settembre Louis Vuitton Cup pessima organizzazione a Trapani Salve, volevo segnalare la pessima organizzazione a Trapani per la Louis Vuitton Cup act 8 & 9 riguardo ai collegamenti tra l'aeroporto di Palermo Punta Raisi e Trapani stesso. C'è solo un autobus diretto per Trapani!!! Altrimenti un turista-velista deve affidarsi o ad agenzie di viaggi e avventurieri del turismo, oppure: noleggiare un'auto a Palermo Aeroporto ma non per il fine settimana visto che gli uffici dei rent a car sono chiusi il sabato pomeriggio e la domenica! Oppure arrivare a Palermo tramite pullman ogni mezz'ora (vivaddio!!) per poi prendere il treno per Trapani.... Per una manifestazione di tale portata il Comune di Trapani ha perso un'occasione irripetibile. Possibile che una manifestazione del genere venga gestita in modo bulgaro? Proporrei una vibrata protesta all'organizzazione della Louis Vuitton Cup. Io l'ho già fatto. Germano Fabris - Firenze germano.fabris@monrif.net 22 Settembre 2005 Rada e ormeggio nel "triangolo" dell'Argentario Cala Galera - Il 25 giugno abbiamo chiesto al marina di Cala Galera (Gr) di accostare per fare acqua con "Free Spirit", il nostro Sun Odyssey 29 (8,5 metri), ci hanno risposto che per fare acqua bisognava pagare l'ormeggio: 36 euro per una notte. Il 27 giugno abbiamo chiesto un posto per la notte, ci hanno detto che non c'erano posti disponibili per il transito ma che potevamo rivolgerci alle agenzie che gestiscono i posti barca dei privati. Risultato: i posti barca "privati" costano meno, 24 euro per notte, alla Covemar dove abbiamo parlato con una signora disponibile ed estremamente gentile. Giglio Campese - Dal 28 al 30 giugno abbiamo fatto rada a Campese, all'isola del Giglio, dove finalmente abbiamo trovato le boe che delimitano la distanza dalla costa per l'ancoraggio. Si dà fondo su circa dieci metri che aumentano rapidamente verso il largo. Date tutta la catena che avete: quando c'è vento dal III quadrante s'incanala e soffia violentemente da terra. Chi ha dato poca catena, dopo avere arato per qualche metro si ritrova su 20 metri di fondo dopo aver spedato. La notte del 29 giugno è accaduto a ben quattro barche su sette. Ricordatevi di salpare alle prime avvisaglie di Maestrale e venti forti da Nord. Il 1° luglio ha fatto naufragio l'ennesima imbarcazione: un stupenda barca a vela di circa 50 piedi è finita sulla spiaggia. Giglio Porto - Il 1° luglio abbiamo chiesto un posto per la notte a Giglio Porto, sui pontili galleggianti, ci hanno urlato di andare via perché era tutto prenotato (?) e non ci hanno voluto dire quali fossero le tariffe. Giglio Cannelle - Quando soffia maestrale a Cannelle c'è un po' di risacca ma è ben ridossato. Giannutri, Cala Spalmatoi - Ma perchè non mettono i gavitelli nella Cala Spalmatoi di Giannutri? Si eviterebbe di rovinare il fondo con l'ancora e vista la profondità dei fondali (20 metri a dieci metri dalla costa) anche i diportisti sarebbero più sicuri. Cala Galera - Il 2 luglio troviamo un posto per il transito a Cala Galera ma le tariffe sono cambiate: 60 euro per notte con una barca di otto metri e mezzo! Sono cambiate chiaramente anche quelle dei posti gestiti dalle agenzie: 44 euro a notte, comunque meno e i posti barca sono più comodi. Anche noi ci uniamo al coro di "viva le baie", ma siccome eravamo in quattro, di cui uno nella pancia della mamma e l'altro di soli tre anni, qualche buon servizio portuale non ci sarebbe dispiaciuto. Sergio Mazzoli sergio.mazzoli@tin.it Reti derivanti, trappole mortali Ho effettuato recentemente la traversata Golfo di Napoli - Eolie senza tappe, andata e ritorno, al timone di un catamarano a vela. Sono partito da Casamicciola (Isola d'Ischia) la mattina del 26 giugno alle ore 11,35; al largo delle coste calabresi poco dopo mezzanotte, ho incontrato i segnali luminosi di una rete derivante nella posizione N 39°36'918" - E 14°41'231". Ho dovuto deviare la mia rotta per non impigliare la barca nelle maglie galleggianti; ma dopo la prima rete ne ho incontrato altre, che mi hanno obbligato a navigare a velocità minima con due persone a prua che illuminavano il mare per individuare i galleggianti in superficie. Ho contato almeno sei pescherecci che operavano nella zona e che hanno disteso un labirinto di reti lungo decine di chilometri. Ho superato la barriera dopo circa un'ora. Al ritorno, il 30 giugno sempre di notte alle ore 1,40 circa, ho notato il primo segnale luminoso di una rete derivante in posizione N 39°25'289" - E 14°43'340". Stavolta le cose sono andate molto peggio. Il vento di ponente stava rinforzando ed ero costretto a virare verso il mare aperto per evitare di rimanere bloccato. L'intrico di reti era assolutamente impenetrabile. Ho sinceramente avuto il timore di rimanere impigliato con il mare che stava ingrossando. Due vedette a prua dovevano costantemente illuminare il mare con le torce per guidarmi in questo labirinto; un vero e proprio incubo. Fino alle ore 4,53, ovvero per oltre tre ore, ho dovuto fare manovre per scansare queste trappole mortali; per fortuna ci sono riuscito! È stata un'esperienza allucinante; ne sono venuto fuori esausto. I tempi della traversata si sono notevolmente allungati e non sono comunque riuscito a evitare il forte mare di ponente al largo di Capri; in base alle previsioni meteo, se avessi raggiunto la zona come previsto, tre ore prima, avrei trovato un mare più calmo. Cosa sarebbe successo se il catamarano fosse rimasto impigliato nelle reti in piena notte con il moto ondoso in aumento? Al mio rientro a Napoli mi sono rivolto alla Capitaneria di Porto, dapprima telefonando al numero 1530 per le emergenze in mare e poi recandomi di persona al Comando per presentare una denuncia scritta con le coordinate precise dell'area in cui si trovavano le reti. A partire dal mese di maggio 2005, varie reti derivanti fuorilegge sono già state sequestrate dalle motovedette della Guardia Costiera lungo le coste del Tirreno meridionale. L'ultimo sequestro, di una rete lunga ben 30 km, è stato effettuato proprio nel periodo della mia disavventura. Nel mese di agosto 2004, la Capitaneria di Porto con l'ausilio del secondo Nucleo sommozzatori della Guardia Costiera di Napoli liberarono con un lunghissimo e delicato intervento cinque capodogli (due madri e tre piccoli) intrappolati in una rete derivante al largo di Palinuro. L'emergenza reti derivanti è purtroppo una costante del nostro mare. Giuseppe Farace Napoli info@farace-reporter.com Nella rada di Ponza si ormeggia (poco) Sono stato lo scorso week end (8-10 luglio) nella sempre bella isola di Ponza. Volevo segnalare che l'ordinanza della Capitaneria che vieta alle imbarcazioni l'ormeggio nella rada del porto sembra avere subito delle modifiche. Davanti la località di S. Maria, infatti, (a dritta dei pontili "Enros") in un grande quadrilatero delimitato da quattro boe arancioni l'ormeggio è consentito. Ce lo ha indicato, mentre entravamo in rada con il nostro Elan 37, il gommone della stessa Capitaneria. Attenzione a rispettare gli allineamenti tra le boe, altrimenti vi mandano via. Confermo invece il costo spropositato degli ormeggi: dai 12 euro al metro, al giorno. Fabrizio Coccia Itri (LT) Porti salati d'Italia, evviva le baie A seguito di una crociera con la mia barca a vela (ketch di 12,95 m) da Genova a Salerno, dal 13.05.05 all'11.06.05, ti segnalo il costo di alcuni ormeggi con relativa critica. Maggio 2005. Capraia, 44,50 euro contro i 48 richiesti (1 notte); Giglio 75 euro a forfait per tre notti. Giugno 2005. Torre del Greco 300 euro contro i 350 euro richiesti (per 5 notti); Amalfi 90 euro contro i 100 richiesti (per 2 notti); Salerno 800 euro contro gli 840 richiesti (per 21 notti). Commento. la richiesta di Capraia, per quello che offre, considerata la bassa stagione (numerosi posti liberi) è pure follia. A Santa Marinella ho avuto una richiesta meno esosa ma sono pur sempre le 60.000 lire di pochi anni fa. Torre del Greco ha richiesto fuori misura, neanche fosse la Costa Azzurra. A Positano chiedono "solo" 60 euro a notte per un gavitello però con servizio di trasporto incluso tra la barca e la spiaggia: chi si vuole fare spennare si può rivolgere al Sig. Lucibello. Io ho dato fondo con le mie ancore che costano complessivamente come 4 notti attaccati al gavitello. Anche Amalfi con scherza quando chiede 50 euro a notte ma almeno è una cittadina bella da visitare e ricca di storia. Nulla da dire sugli ormeggiatori che si sono mostrati sempre all'altezza e in particolare da sottolineare la professionalità di quelli di Amalfi. Come vedete il periodo che segnalo non è propriamente da considerare "alta stagione". Evviva le baie e le rade con buoni ormeggi. Enrico Capricci Milano Parco delle Tremiti le barche pagano 128 euro Vi informiamo (e saltiamo le polemiche) che alle isole Tremiti, da quest'anno si dovrà pagare un permesso obbligatorio per tutte le zone del parco, quindi tutte le Isole Tremiti. Il costo del permesso è pari a 100 euro per imbarcazione più 28 euro di marche da bollo per l'istanza. Quindi preparatevi a questa ennesima vessazione. Per evitare di perdere tempo potete inoltrare via posta al Comune delle Isole Tremiti: Ricevuta di versamento di 100 euro, 2 marche da bollo da 14 euro e un'istanza indicante la richiesta di permesso al transito nel parco marino Isole Tremiti Per info Comune Tremiti 0882/463063l. Pier Luigi Ciammaichella Vagabondi del mare con Hobie Cat: uniamoci Siamo un gruppetto di Roma con una flotta composta da due HC18 e un HC18 Tiger, tutti con almeno un anno di esperienza consumata bordeggiando sul lago di Bracciano da aprile a ottobre tutti gli immancabili w/e. Abbiamo finalmente deciso di fare la nostra prima traversata con appresso il necessario per il campeggio nautico. Il percorso è Golfo di Baratti - Porto Azzurro - Golfo di baratti: andata con circa 8 nodi di vento al traverso, ritorno con circa 18 nodi al lasco. L'occasione di scrivervi è preziosa per informare chi volesse ripetere la nostra avventura, che all' Elba presso il golfo di Porto Azzurro in località Naregno c'è la bella Silvia del Centro Velico Naregno e in località Donoratico (a Nord del golfo di Baratti) ci sono gli amici del Centro Nautico Donoratico che sono lieti di ospitare i vagabondi del mare. Veri amici, veri sportivi: raccontategli la vostra avventura che sa di mare, di vento e di sole ...avrete le porte aperte ...buon vento a tutti. Marco Menichetti bufera21@virgilio.it Posti barca al transito sono spariti Sono stato di recente in crociera fra le isole del Centro Italia e devo purtroppo segnalare che, nonostante la bassa stagione (maggio), i posti barca per il transito sono praticamente spariti quasi ovunque. Dappertutto si ha la sensazione di essere a malapena sopportati a meno di non andare agli ormeggi a pagamento spendendo una media di 70 euro al giorno (sempre a maggio). Lo scandalo più grosso, secondo me, è che la maggior parte di questi porti sono stati costruiti dai Borbone o dai Papi e oggi dovrebbero essere di tutti e non di un manipolo di approfittatori che senza controllo alcuno applicano le tariffe che vogliono. Non vale dire che hanno investito del capitale perché i pontili galleggianti sono una spesa minima in confronto al valore globale. Se proprio si vuole fare un distinguo bisognerebbe riservarlo ai marina privati, ma anche lì non ci si deve dimenticare che sono beni che insistono su terreno demaniale. Un caso per tutti: Ischia Porto. Ero ormeggiato al pontile pubblico detto delle Terme Comunali, quando,verso le 1900 di un sabato, un graduato della Capitaneria mi ha intimato di lasciare l'ormeggio perché mi trovavo in un posto riservato, come da Ordinanza, al transito delle imbarcazioni da diporto di lunghezza superiore ai 24 metri. Ho chiesto scusa, non lo sapevo, e l'ho pregato di indicarmi dove erano i posti riservati agli altri, quelli con la barca inferiore ai 24 metri. Mi ha indicato, a poca distanza, i posti a pagamento dati in concessione. Ora vorrei che qualcuno mi spiegasse qual'è il concetto ispiratore di questa Ordinanza. Forse che dobbiamo comperare barche di più di 24 metri? O forse che è meglio che ci si dedichi alle scampagnate? Come è possibile che in un porto pubblico non ci sia nemmeno un posto, dico uno, riservato al transito? Concludo, per dovere di cronaca, dicendo che data l'ora e la giornata prefestiva i posti a pagamento erano tutti occupati e che l'Ufficiale di servizio in quel momento, gentilissimo e professionale, mi ha autorizzato, previa domanda in carta da bollo, a rimanere all'ormeggio con l'impegno di lasciarlo su richiesta se fosse arrivato veramente chi di diritto. Grazie, tanto di cappello, ma possibile che si debba sempre elemosinare e sottostare agli umori dell'incaricato di turno? Saluti a tutti i malcapitati Boliniani e buon vento Claudio Piccinini claudiopic2@virgilio.it Convenzione in Grecia per Soci Lega Navale e Assonautica Di ritorno da una vacanza sull'isola greca di Corfù, voglio informarvi di una novità, che ho appreso sul luogo, che ritengo molto interessante. Ho incontrato al porto turistico di Marina Gouvia un connazionale che vi opera internamente offrendo assistenza tecnica, per lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria sulle barche, e che vive stabilmente sull'isola. Si chiama Marco Montanari e mi ha informato di avere personalmente seguito la realizzazione di un accordo fra la direzione del marina e le associazioni Assonautica e Lega Navale Italiana, che prevede sconti e facilitazioni agli armatori associati che semplicemente transitino o sostino più tempo nella struttura. In più, in qualità di referente locale per le due associazioni il Montanari fornisce appoggio per la soluzione i problemi attinenti l'accomodamento e lo stazionamento delle imbarcazioni al marina. I recapiti del sig. Marco Montanari sono: cell. 0030.6945.248780 fisso 0030.26610.97789 e-mail hookk@libero.it hookk@ker.forthnet.gr Roberto Chiossi

© Riproduzione riservata